12 settembre 2023

Paris en liberté


Robert Doisneau, Paris en liberté, Ippocampo, 2010
(Paris, 2005)
Letto il 24 marzo 2013



Copertina di Robert Doisneau, Le Baiser de l'hôtel de ville, 1950

11 settembre 2023

Unastoria


Gianni Pacinotti (come Gipi), Unastoria, Coconino Press, ottobre 2013
(Unastoria, 2013)
Letto l'8 novembre 2013



Copertina di Gianni Pacinotti (come Gipi)

10 settembre 2023

Il buio oltre la siepe

Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a football, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po’ più corto del destro; in piedi o camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia, ma a Jem non importava un bel nulla: gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere la palla al volo.

Harper Lee, Il buio oltre la siepe, traduzione di Amalia D'Agostino Schanzer, Emons, aprile 2011
(To Kill a Mockingbird, 1960)
Letto nell'aprile 2008


9 settembre 2023

Manhattan

Diversi edifici all'orizzonte. Un'area di parcheggio con la scritta PARKING. L'insegna al neon che si accende e si spegne di un hotel dal nome MANHATTAN.
Automobili. Un ponte e degli edifici. Un ristorante con l'insegna EMPIRE DINER. Una strada coperta di neve lungo la quale automobili si dirigono verso l'Empire State Building. Una strada con autocarri. Una drogheria. Gente che va e viene sul marciapiede. Un uomo spinge in una strada molto affollata una rastrelliera per vestiti vuota.
Voce di Ike:
«Capitolo primo. Adorava New York. La idolatrava smisuratamente.» - Uh, no, facciamo così: «Egli la mitizzava smisuratamente. Ecco.. per lui, in qualunque stagione, questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava con i grandiosi motivi di George Gershwin.» - Ah, ... ricominciamo da capo.

Woody Allen, Manhattan, traduzione di Adalgisa Campana, BUR n. 505, Rizzoli, 24 novembre 1982
(Manhattan, 1979)


8 settembre 2023

Le crisi che ho vissuto - Budapest Praga Varsavia

Era il 1953. Doveva essere l'anno del colpo decisivo che la Democrazia cristiana intendeva infliggerci grazia a una nuova legge elettorale che aveva come obiettivo la stabilizzazione del regime centrista e la fine della «anomalia» italiana, costituita dalla presenza di un partito comunista così radicato nel paese e saldamente collegato con i socialisti e altre forze democratiche.

Gian Carlo Pajetta, Le crisi che ho vissuto - Budapest Praga Varsavia, Editori Riuniti, giugno 1982
(Le crisi che ho vissuto - Budapest Praga Varsavia, 1982)
Letto il 17 gennaio 1983


7 settembre 2023

Poesie d'amore

Quando tu sarai vecchia, bimba (Ronsard già te lo disse),
ricorderai quei versi che io recitavo.
Avrai i seni tristi d’aver cresciuto i figli,
gli ultimi germogli della tua vita vuota…

Io sarò così lungi che le tue mani di cera
areranno il ricordo delle mie rovine nude.
Comprenderai che può nevicare in Primavera
e che in Primavera le nevi son più crude.

Io sarò così lungi che l’amore e la pena
che prima vuotai nella tua vita come un’anfora piena
saranno condannati a morire tra le mie mani…

E sarà tardi perché se n’è andata la mia adolescenza,
tardi perché i fiori una volta danno essenza
e perché anche se mi chiamerai io sarò così lungi.

Pablo Neruda, Poesie d'amore, traduzione di Giuseppe Bellini, New Compton, 20 giugno 1981
(Crepuscolario, 1923)
Letto il 7 aprile 1982



Copertina di Henri Matisse, L'odalisca col tamburello, 1926

6 settembre 2023

La giara

Piena anche per gli olivi quell'annata. Piante massaje, cariche l'anno avanti, avevano raffermato tutte, a dispetto della nebbia che le aveva oppresse sul fiorire.
Lo Zirafa, che ne aveva un bel giro nel suo podere delle Quote a Primosole, prevedendo che le cinque giare vecchie di coccio smaltato che aveva in cantina non sarebbero bastate a contener tutto l'olio della nuova raccolta, ne aveva ordinata a tempo una sesta più capace a Santo Stefano di Camastra, dove si fabbricavano: alta a petto d'uomo, bella panciuta e maestosa, che fosse delle altre cinque la badessa.

Luigi Pirandello, La giara, Oscar n. 216, Mondadori, luglio 1988
(La giara, 1906)



Copertina di Paolo Guidotti