9 settembre 2023

Manhattan

Diversi edifici all'orizzonte. Un'area di parcheggio con la scritta PARKING. L'insegna al neon che si accende e si spegne di un hotel dal nome MANHATTAN.
Automobili. Un ponte e degli edifici. Un ristorante con l'insegna EMPIRE DINER. Una strada coperta di neve lungo la quale automobili si dirigono verso l'Empire State Building. Una strada con autocarri. Una drogheria. Gente che va e viene sul marciapiede. Un uomo spinge in una strada molto affollata una rastrelliera per vestiti vuota.
Voce di Ike:
«Capitolo primo. Adorava New York. La idolatrava smisuratamente.» - Uh, no, facciamo così: «Egli la mitizzava smisuratamente. Ecco.. per lui, in qualunque stagione, questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava con i grandiosi motivi di George Gershwin.» - Ah, ... ricominciamo da capo.

Woody Allen, Manhattan, traduzione di Adalgisa Campana, BUR n. 505, Rizzoli, 24 novembre 1982
(Manhattan, 1979)


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