30 giugno 2023

La profezia della curandera

Il temporale cessò, ma sulle aride e assetate terre di Coporaque continuò a cadere una pioggia torrenziale. Le nubi tempestose coprirono il cielo come ad annunciare che, in quella parte del Perù, il periodo delle piogge era ormai cominciato. Poi lentamente la pioggia si fece più fine. Il piccolo Tilico, di sette anni, si precipitò nel cortile per giocare con le pozzanghere.

Hernán Huarache Mamani, La profezia della curandera, traduzione di Barbara Cavallero, Piemme Betseller n. 87, Piemme, settembre 2008
(Kantu El Poder de la Mujer, 2000)
Letto il 10 marzo 2013



Copertina di Luis Gonzalez Palma

29 giugno 2023

Il gusto del cloro


Bastien Vivès, Il gusto del cloro, traduzione di Sergio Rossi, Blackvelvet, 2009
(Le Goût du chlore, 2008)
Letto nel 2009



Copertina di Bastien Vivès

28 giugno 2023

Il pianeta irritabile

Piove a dirotto da sempre, senza interruzioni né rallentamenti. Nemmeno se una collina frana o se una foresta entra nell’acqua che sale in fondo, qualche cosa muta dentro la pioggia. Solo i giorni e le stagioni girano toccando la luce; e questo è l’unico segno che il tempo ancora esiste.

Paolo Volponi, Il pianeta irritabile, Einaudi, 29 aprile 1978
(Il pianeta irritabile, 1978)



Copertina di Dmitri Kessel

27 giugno 2023

Mino Milani dall'archivio di famiglia

Una delle ultime chiaccherate con Mino. Nel suo studio. Lui seduto sulla poltrona, io a fianco. "Eleonora, sono vecchio, non si può negare. Ma non di spirito. Fino a quando riuscirò ad amare, saprò anche sognare, e immaginare storie".

Marcella Milani, Maria Piera Milani, Mino Milani dall'archivio di famiglia, Univers Edizioni, febbraio 2023
(Mino Milani dall'archivio di famiglia, 2023)
Letto il 24 marzo 2023


26 giugno 2023

La storia

Un giorno di gennaio dell’anno 1941, un soldato tedesco di passaggio, godendo di un pomeriggio di libertà, si trovava, solo, a girovagare nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Erano circa le due del dopopranzo, e a quell’ora, come d’uso, poca gente girovagava per le strade. Nessuno dei passanti, poi, guardava il soldato, perché i Tedeschi, pure se camerati degli Italiani nella corrente guerra mondiale, non erano popolari in certe periferie proletarie. Né il soldato si distingueva dagli altri della sua serie: alto, biondino, col solito portamento di fanatismo disciplinare, e, specie nella posizione del berretto, una conforme dichiarazione provocatoria.

Elsa Morante, La storia, Gli struzzi n. 58, Einaudi, 1985
(La storia, 1974)
Letto il 26 aprile 1986



Copertina di Robert Capa

25 giugno 2023

Il cammino delle Dolomiti

Durante l'uscita ad Anzù abbiamo ammirato molti affreschi. Quello che ci è piaciuto di più è stato quello raffigurante Cristo in croce con ai suoi piedi delle persone tristi. Da questo cammino nella natura siamo riusciti a trovare anche un lato negativo: le persone incivili che lasciano a terra perfino i sacchetti con dentro del pane. Ci è piaciuto molto anche il Capitello dell'Angelo che è stato restaurato recentemente, ma la cosa più bella è stata il Santuario.

Beatrice Da Vià, Il cammino delle Dolomiti, Kellerman Editore, maggio 2009
(Il cammino delle Dolomiti, 2009)
Letto nel 2009


24 giugno 2023

La pelle

Erano i giorni della «peste» di Napoli. Ogni pomeriggio alle cinque, dopo mezz'ora di punching-ball e una doccia calda nella palestra della P.B.S., Peninsular Base Section, il Colonnello Jack Hamilton ed io scendevamo a piedi verso San Ferdinando, aprendoci il varco a gomitate nella folla che, dall'alba all'ora del coprifuoco, si accalcava tumultuando in via Toledo.

Curzio Malaparte, La pelle, Oscar Mondadori n. 911, Mondadori, 1981
(La pelle, 1949)
Letto il 13 gennaio 1982



Copertina di Ferruccio Bocca

23 giugno 2023

Ferdinando Scianna: Il ghetto di Venezia 500 anni dopo

Il progetto di fotografare questo luogo magico e antico, ma anche doloroso, è nato diversi mesi fa, proprio negli uffici della Fondazione di Venezia. Sin da allora è stata forte la consapevolezza che una ricerca visiva e fotografica sul vissuto di questo quartiere della città si sarebbe inserita perfettamente in un programma culturale più ampio, capace di racchiudere e suggerire riflessioni storiche e artistiche. L'anniversario dei cinquedento anni della nascita del Ghetto di Venezia ha rappresentato l'occasione concreta per tentare di far dialogare il passsato con il presente, la storia con l'esperienza contemporanea di questi luoghi.

Denis Curti, Ferdinando Scianna: Il ghetto di Venezia 500 anni dopo, Marsilio Editore, agosto 2016
(Ferdinando Scianna: Il ghetto di Venezia 500 anni dopo, 2016)
Letto nel 2016



Copertina di Ferdinando Scianna, Vecchio fedele davanti alla sinagoga, 2016

22 giugno 2023

Maree


Andare per i campi in fiore
incontrando desideri
sparsi su ogni filo d'erba.
Respirare il vento della sera,
ricordando tutti i gesti d'amore,
ripiegati come candidi tovaglioli,
senza pensare ai paraventi grigi
dietro ai quali resta in agguato
il limite della sopfferenza.
Correre sulla rena tiepida
alle soglie del tramonto
e sentire ad ogni passo
il timido giungere del vento di terra.
Attendere l'accendersi
del tremolio della prima stella.
Accarezzare con mano lieve
il rumore dell'onda breve,
che si stacca dalla sabbia lucida.
Avere vent'anni e riempirsi
gli occhi di sogni splendenti,
appaiati a straordinarie speranze.
Raccogliere spensierati
l'irresistibile tesoro,
che solo dopo molto pagheremo
col prezzo di stanchezze mortali.

Gualtiero Fucigna, Maree, Guanda Editore, aprile 1984
(Maree, 1984)
Letto il 26 giugno 1984



Copertina di René Magritte, Le Voyageur, 1937

21 giugno 2023

Timescape

Ricordati di sorridere il più possibile, si disse John Renfrew, di malumore. La gente sembrava apprezzare quel semplice fatto. Non si chiedevano mai perché uno continuava a sorridere, qualunque cosa stesse facendo. Lo si accettava, suppose, come un sintomo generico di buona disposizione d'animo, un espediente che lui non sarebbe mai riuscito a imparare.

Gregory Benford, Timescape, traduzione di Gianluigi Zuddas, Cosmo n. 101, Editrice Nord, maggio 1989
(Timescape, 1980)


20 giugno 2023

Diario partigiano

Credo di dover incominciare il mio racconto da quel momento - verso le 4 del pomeriggio del 10 settembre 1943 - in cui, mentre con Paolo, Ettore e Lisetta stavo distribuendo manifestini all'angolo di via Cernaia e corso Galileo Ferraris, vidi, con occhi increduli, passare una fila d'automobili tedesche.

Ada Gobetti, Diario partigiano, Einaudi Tascabili n. 394, Einaudi, agosto 1996
(Diario partigiano, 1956)


19 giugno 2023

L'idiota

Verso le nove del mattino d'una giornata di sgelo, sul finir di novembre, il treno della ferrovia Pietroburgo-Varsavia si avvicinava a tutto vapore a Pietroburgo. Il tempo era così umido e nebbioso, che a stento si era fatto giorno; difficile era distinguere qualche cosa dai finestrini della carrozza a dieci passi di distanza, a destra come a sinistra della linea. Dei viaggiatori, alcuni tornavan dall'estero; ma soprattutto erano affollati gli scompartimenti di terza classe, e tutti di gente minuta e d'affari che non veniva da molto lontano. Tutti, come succede, erano stanchi, infreddoliti, con gli occhi assonnati e il viso giallognolo, intonato al color della nebbia.

Fëdor Dostoevskij, L'idiota, traduzione di Alfredo Polledro, Einaudi Tascabili n. 191, Einaudi, febbraio 1994
(Idiót, 1869)



Copertina di Alexandre Yevgenievich Jacovleff, Manichino

18 giugno 2023

Renato Casaro

“Se l'avesse conosciuto avrebbe senz'altro raccolto i manifesti di Casaro, Nando Salce, dal momento che manteneva intatte le sue curiosità e la sua fame collezionistica anche sul finire della vita. Negli ultimi anni i fogli che andavano a costituire il gruppo cinematografico dovevano sembrargli sempre più sciatti e privi d'invenzione. Invece i grandi manifesti di Casaro gli sarebbero naturalmente venuti incontro sotto la spinta di una potente luce che giungeva da lontano, quasi per opera di uno spirito caravaggesco e rembrandtiano”. Con questa considerazione Gian Piero Brunetta concludeva il suo contributo nel catalogo della mostra “L'Italia al cinema” (1992), una prima ricognizione sui manifesti cinematografici conservati nella Collezione Salce di Treviso.

Roberto Festi, Renato Casaro, Antiga Edizioni, febbraio 2021
(Renato Casaro, 2021)
Letto il 7 settembre 2021



Copertina di Renato Casaro, Amadeus, 1984

17 giugno 2023

Aldo Di Gennaro - Il Maestro, il disegno e l'avventura

Dovremmo passare molto più tempo insieme, Aldo Di Gennaroo e io. Ma sì, ci vediamo abbastanza spesso qui in ufficio, è vero: lui mi mostra - sempre sorprendendomi - l'ultimo dei suoi capolavori che impreziosiscono i fascicoli della nostra Collana Almanacchi, mentre una delle segretarie ci offre un caffè, in cucina, dove improvvisiamo una chiaccherata frettolosa, interrotta da qualcuno che cerca me oppure da un suo collega “in erba” che approfitta della sua presenza per “rubargli” qualche segreto del mestiere.

Glauco Guardigli, Lorenzo Raggioli, Aldo Di Gennaro - Il Maestro, il disegno e l'avventura, Comicon, ottobre 2011
(Aldo Di Gennaro - Il Maestro, il disegno e l'avventura, 2011)



Copertina di Aldo Di Gennaro

16 giugno 2023

Il Teatro Rossi di Pisa

«Se non si scrive al di fuori Questo è un teatro, nemmeno Edipo indovinerebbe l'uso a cui è destinato»: questa sferzante definizione che Francesco Milizia riferiva agli edifici teatrali del suo tempo ben si adatterebbe oggi a quel silenzioso, austero e nel contempo dimesso edificio che si affaccia sulla via del Collegio Ricci, dotato di poche aperture di modeste dimensioni, oggi parzialmente privo di intonaci e comunque carente di qualsivoglia arricchimento decorativo se si esclude uno stemma lapideo posto sull'angolo nord-occidentale.

Fabrizio Sainati, Ilario Luperini, Il Teatro Rossi di Pisa, Edizioni ETS, maggio 2006
(Il Teatro Rossi di Pisa, 2006)
Letto il 10 febbraio 2013


15 giugno 2023

La morte è giovane

Al principio della salita, subito dopo la curva a gomito, un cartello a margine della strada larga un paio di metri annunciava: ‘9 tornanti’.

Rita Gatto, La morte è giovane, Salani Editore, febbraio 2009
(La morte è giovane, 2009)
Letto nel 2009


14 giugno 2023

Il caso Pardo Roques

IL mattino del 1º agosto 1944 intorno alle dieci, soldati tedeschi comandati da un ufficiale - chi dirà una ventina, chi sei o sette; chi parlerà semplicemente di «soldati», chi di SS - entrano nella grande e ricca dimora del sessantottenne Giuseppe Pardo Roque, presidente della Comunità ebraica pisana, in via Sant'Andrea 22.

Carla Forti, Il caso Pardo Roques, Gli Struzzi n. 495, Einaudi, gennaio 1998
(Il caso Pardo Roques, 1998)
Letto il 14 marzo 2010



Copertina di Uliano Martini, Lungarno

13 giugno 2023

Evocación: La mia vita a fianco del Che

Giovanissima - avevo l'età in cui si passano ore e ore sui romanzi rosa - lessi Angelo senza testa di Wicki Baum. Quelle pagine risvegliarono in me il desiderio di conoscere più da vicino la storia del mio continente, al punto che cercai fra i miei amici qualcuno che potesse prestarmi dei libri sulla rivoluzione messicana. Potrà sembrare, questo, un ricordo senza importanza: ma ci sono momenti nella vita in cui la nostra giovinezza riaffiora, anche a non volere. Per certi versi la mia vita richiama da vicino quella dell'eroina del romanzo. È per questo che, se dovessi trovare una parola per riassumere lo stato d'animo con cui mi accingo a rivivere un periodo così particolare e intimo della mia esistenza, quella parola sarebbe “timore” o “terrore”, persino. Non mi sento una scrittrice: stimo troppo i professionisti della scrittura per poter pensare di competere con loro. Ciononostante, mi sono decisa a mettere ordine in quello che si potrebbe considerare un breve frammento di vita vissuta; magari un po' particolare perché, più di scrivere di fatti che riguardano me stessa, serve da pretesto per raccontare memorie: i ricordi di una vita a fianco del Che.

Aleida March, Evocación: La mia vita a fianco del Che, traduzione di Daniela Carpani, Bompiani, maggio 2007
(Evocacion: Mi vida al lado del Che, 2007)
Letto l'8 settembre 2007


12 giugno 2023

La terra dell'eterna notte

È ridicolo dire che una mano umana assomiglia a una farfalla. Eppure, quella mano vi assomigliava. Forse era il modo come si muoveva, fluttuava, esitava, riprendeva a muoversi, con qualcosa che ricordava un film al rallentatore.
Anche il colore contribuiva alla suggestione. La mano era bianca, innaturale. Pareva fatta di madreperla. C'era qualcosa di serpentino, di orrendo nel modo con cui volteggiava e palpitava, senza mai stare ferma un momento. Faceva pensare a una falena bianca, velenosa.

Lester Dent (come Kenneth Robeson), La terra dell'eterna notte, traduzione di Angela Campana, Doc Savage n. 1, Mondadori, luglio 1974
(The Land of Always Night, 1935)
Letto nel luglio 1974



Copertina di Karel Thole

11 giugno 2023

Francesca Woodman

L’intera vicenda artistica di Francesca Woodman può essenzialmente circoscriversi all’interno della categoria dell’autoritratto. A tale assunto, apparentemente inequivocabile sebbene formulato con consapevole approssimazione, cercheremo di ancorare queste brevi note intorno alla poetica dell’artista. Fin dagli esordi Francesca Woodman ha eletto sé stessa a soggetto quasi esclusivo delle proprie opere. Self-portrait at thirteen prima fotografia pervenutaci, appare oggi quasi come un’affermazione di intenti, ancora in nuce forse, ma già delineati nella loro fisionomia. Il volto, come accadrà assai spesso in seguito, è celato alla vista: qui è la massa di capelli a nasconderlo, più tardi saranno di volta in volta il taglio dell’inquadratura, la posa, un’opportuna sfocatura, una maschera, le mani giunte con le palme poggiate sul viso, di nuovo i capelli. La luce, sapientemente studiata, conferisce alla figura quel particolare senso di apparizione che ricorrerà in molti altri scatti successivi, e investe gli ambienti e gli oggetti riscattandoli dalla loro ordinarietà. Il rapporto intimo e complice con gli interni domestici è già instaurato e diverrà una delle cifre più caratteristiche della poetica di Francesca. Nessuna intenzione, infine, di nascondere il procedimento attraverso il quale l’immagine prende vita: il cavo che consente l’autoscatto è qui addirittura in primo piano, sebbene trasfigurato per il fatto di esser stato colto in movimento.

Marco Pierini, Francesca Woodman, SilvanaEditoriale, settembre 2009
(Francesca Woodman, 2009)
Letto il 9 gennaio 2010



Copertina di Francesca Woodman , Then ad one point I did not need to translate the notes: they went directly to my hands, 1976

10 giugno 2023

La ragazza nello schermo


Manon Desveaux, Lou Lubie, La ragazza nello schermo, traduzione di Sarah Di Nella, Comicout, maggio 2019
(La fille dans l'écran, 2019)
Letto il 5 novembre 2021



Copertina di Manon Desveaux, Lou Lubie

9 giugno 2023

Papillon

La gifle a été si forte que je ne m’en suis relevé qu’au bout de treize ans. En effet, ce n’était pas une baffe ordinaire, et pour me la balancer, ils s’étaient mis à beaucoup.
Nous sommes le 26 octobre 1931. Depuis huit heures du matin on m’a sorti de la cellule que j’occupe à la Conciergerie depuis un an. Je suis rasé de frais, bien vêtu, un costume d’un grand faiseur me donne une allure élégante. Chemise blanche, nœud papillon bleu pâle, qui apporte la dernière touche à cette tenue.

Henri Charrière, Papillon, Le livre de poche n. 3284, Laffont, 1982
(Papillon, 1969)
Letto nel 1982


8 giugno 2023

Partigiana per amore

Da giovanissima, io e Ciro eravamo tutti e due molto timidi. Io, per incontrarlo, andavo tutte le mattine in chiesa.
Io frequentavo l'avviamento al “Papanti”, nei locali di Palazzo Paolina, e lui il liceo classico “Carducci”.
Lui abitava in Via Veneto e, per incontrarmi in Via Matteotti, prendeva da Via Machiavelli; io, quando arrivavo in Via Sant'Andrea, giravo e andavo in Via Matteotti nel punto in cui, in angolo, c'era una chiesetta. Vi entravo assicurandomi che lui fosse un po' indietro e mi vedesse che entravo. Era il 1936: avevo 15 anni e lui 16. Quando uscivo lui era sul marciapiede di sinistra e io mi trovavo dalla parte opposta. Siccome nessuno dei due diceva nulla, il periodo scolastico passò così, si può dire, in silenzio.

Didala Ghilarducci, Partigiana per amore, Marco Del Bucchia Editore, 2007
(Partigiana per amore, 2007)
Letto l'8 settembre 2009


7 giugno 2023

Sotto la neve

Aveva passato tutta la mattina a combattere contro una mosca che, affamata, aveva svernato tra la veneziana e il pannello interno della finestra dell'ufficio di guardia. Adesso zampettava avanti e indietro, mettendosi ogni tanto a testa in giù, e per quanto lui cercasse di colpirla con il righello, non riusciva a darle una morte decente.

Kerstin Ekman, Sotto la neve, traduzione di Carmen Giorgetti Cima, Scritture n. 98, Il Saggiatore, marzo 2001
(De tre små mästarna, 1961)



Copertina di Laura Ronchi

6 giugno 2023

Biografia della fisica

È difficile risalire all'origine della fisica, come lo è risalire all'origine di molti grandi fiumi. Polle sorgive gorgogliano sotto il fogliame verde della vegetazione tropicale o gocciolano sotto le rocce coperte di muschio nelle aride terre del nord; esigui rigagnoli e ruscelli scorrono gaiamente lungo i pendii montani, confluiscono in torrentelli che, a loro volta, si riversano l'uno nell'altro fino a formare grosse correnti che si meritano il nome di fiumi. I fiumi s'ingrossano sempre più, arricchiti da molti affluenti, e si trasformano alla fine in possenti corsi d'acqua che sfociano negli oceani..

George Gamow, Biografia della fisica, traduzione di Michelangelo Fazio, Biblioteca dell'EST, Mondadori, agosto 1974
(Biography of Physics, 1961)
Letto nel 1974


5 giugno 2023

Poesia ininterrotta

Nuda dissolta assonnata
Rara sublime solitaria
Profonda obliqua mattutina
Fresca cangiante scapigliata
Vivida prima sovrana
Leziosa vivace animata
Dorata rosa viola
Disinvolta cara vaga
Naturale alzata stesa
Serrata aperta raccolta
Irraggiante discordante
Zingara ironica maga
Scintillante somigliante
Sorda segreta sotterranea
Cieca rude disastrosa
Arborea erbosa insanguinata
Selvaggia oscura balbuziente
Soleggiata illuminata
Fiorita tenera confusa
Istruita discreta ingegnosa
Fedele facile stellata
Carnosa opaca palpitante
Inalterabile contratta
Selciata costrutta invetriata
Globale alta popolare
Sbarrata contraddittoria
Eguale pesante metallica
Implacabile imperdonabile
Sorpresa slegata spezzata
Nera umiliata macchiata

Paul Éluard, Poesia ininterrotta, traduzione di Franco Fortini, Collezione di poesia n. 134, Einaudi, giugno 1980
(Poésie ininterrompue, 1946)


4 giugno 2023

Metlicovitz - L'arte del desiderio

Adolf Hohenstein, Franz Laskoff, Leopoldo Metlicovitz, Marcello Dudovich.
A farci caso, è ben curioso che quattro tra i "padri fondatori" del cartellonismo italiano (i più importanti per la loro variegata ma dirompente modernità nell'assai attardato contesto grafico dell'ultimo decennio dell'Ottocento) sfoggiassero cognomi esotici, indizio trasparente di ascendenze transnazionali. Per approdare tutti alle Officine Grafiche Ricordi di Milano scesero infatti dal Nord i primi due: tedesco nato casualmente a San Pietroburgo (e a lungo vissuto poi a Vienna) Adolf Hohenstein, polacco di Bromberg/Bydgoszcz Franz Laskoff o Laskowski. E arrivarono dall'Est gli altri due nominati: da un Est che, per entrambi, si chiamava semplicemente Trieste, La Trieste comunque austroungarica (e "irredenta"), dunque straniera.

Roberto Curci, Marta Mazza, Metlicovitz - L'arte del desiderio, Lineadacqua, dicembre 2018
(Metlicovitz - L'arte del desiderio, 2018)
Letto il 20 gennaio 2019



Copertina di Leopoldo Metlicovitz, Sauzé Frères, 1908

3 giugno 2023

Cent’anni di solitudine

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.

Gabriel Garcia Màrquez, Cent’anni di solitudine, traduzione di Enrico Cicogna, Oscar n. 600, Mondadori, febbraio 1983
(Cien años de soledad, 1967)
Letto nel 1983



Copertina di Robert John Thornton, Large Flowering Sensitive Plant, 1799

2 giugno 2023

L'infinito

«Mio padre ed io giungemmo all'Accademia quando il presidente Maust aveva cominciato l'appello dei partecipanti alla gara mondiale di matematica [...]. “Uno, due, tre, quattro, cinque...”.
«Nella sala si udiva solamente la voce dei gareggianti, Alle diciasette circa avevano oltrepassato il ventesimo migliaio [...]. Alle venti, i superstiti erano sette “... 36747, 36748, 36749, 36750, ...”. Alle ventuno, Pombo accese i lampioni. “... 40719, 40720, 40721, ...”.

Lucio Lombardo Radice, L'infinito, Libri di base n.26, Editori Riuniti, settembre 1981
(L'infinito, 1981)
Letto il 2 febbraio 1982


1 giugno 2023

Sarajevo Tango


Hermann Huppen, Sarajevo Tango, Eura Editoriale, 1997
(Sarajevo Tango, 1995)
Letto il 15 gennaio 2014



Copertina di Hermann Huppen